Cerca nel blog

martedì 8 dicembre 2009

JOHNNY COMET by FRANK FRAZETTA


on una brusca sterzata P. evitò di essere sorpassato dalla Miller condotta da Earl Cooper. Era ormai il 50° giro del faimoso ovale di Indianapolis e P. che era andato subito in testa all'inizio della gara, adesso, dopo 160 km. di corsa, non ce la faceva più.
Il rischio di collisione con le altre vetture era molto alto e le mani di P. si erano piagate e ricoperte di vesciche a causa delle vibrazioni dell'albero di guida che amplificava le asperità della superficie stradale.
La “Banana Wagon” nome esotico affibbiato alla Duesemberg di P. a causa della sua forma, dovette dirigersi verso i box per rientrare poi in pista guidata dalla riserva di P. Norman Batten.
Ormai la Duesemberg di P. si trovava in terza posizione dietro a Earl Cooper su una Miller e al debuttante Ralph Hepburn. Costui dopo 8 giri sì ritirò e Cooper si trovò a guidare la corsa ma gli rimanevano ancora 320 Km e poco dopo, lo scoppio di una gomma lo fece scontrare col muretto di cinta mettendogli fuori uso la vettura. Prese allora il comando Dove Lewis con la sua nuova Miller a trazione anteriore, la macchina più bassa e moderna, e fu a questo punto che P. richiamò Batten e risalito sulla Duesemberg, cominciò a ridurre il distacco che lo separava da Lewis.
Nelle prossime 25 miglia si sarebbe deciso l'esito della gara. In quei dieci giri lo svantaggio di P. diminuì da 43 a 17 secondi e fu allora che ai box decisero la sostituzione delle gomme di Lewis che ancora conduceva. In questo modo P. tagliò per primo il traguardo con 54 secondi di vantaggio!
Per sommi capi quanto avete letto finora è la cronaca veritiera della famosa 500 miglia di Indianapolis che si disputò il 30 maggio del 1925. La P. che ho usato per designare il pilota che vinse la corsa sta per Peter de Paolo il cui nome figura accanto a quello, molto più celebre per un appassionato di fumetti, di Frank Frazetta quale coautore di una delle più celebri strips basate sul mondo dell'automobilismo: Johnny Comet.
Per un certo periodo si credette che Peter de Paolo fosse l'autore dei testi disegnati da Frazetta, ma secondo Al Williamson e molti altri il nome di De Paolo fu usato solo come richiamo per i lettori in quanto aveva vinto la corsa di Indianapolis del 1925, ma il vero autore sembra sia stato un certo Earl Baldwin.

11 1952, l'anno in cui la strip vide la luce fu un anno chiave per la carriera di Frazetta. 1 suoi personaggi di quel periodo sono disegnati con più consistenza e acquistano drammati¬cità specialmente nei movimenti.
Nei primi mesi di quell'anno Frank Frazetta creò Thun'Da King of the Congo e questo fumetto gli fece acquisire una certa reputazione nel campo dell'eroic fantasy. Johnng Comet però è una striscia del tutto differente.
Nonostante il nome, che farebbe pensare ad un personaggio da fantascienza, tratta di corse automobilistiche e fu lanciata in un periodo in cui parecchie striscie sindacate presentavano eroi che si muovevano nel mondo dello sport: i principali erano Joe Palooka, un campione della boxe e Ozark Ike che trattava di Baseball.
Malgrado il momento favorevole e la bravura dei talenti implicati, Johnny Comet non divenne molto popolare ed in effetti non durò molto: solo 372 giorni. Agli inizi le strisce settimanali e le tavole domenicali presentavano due storie avventurose diverse, ma dall'agosto 1952 la striscia conti¬nuò a presentare storie di azione mentre nella tavola domenicale venivano mostrate situazioni per lo più umoristiche che coinvolgevano i principali personaggi.
Nel novembre del 1952 inoltre il nome della striscia fu cambiato da Johnny Comet a Ace Me Coy per l'intervento di un produttore cinematografico che sperava di ottenere una option per un film e pensava che il nuovo nome offrisse maggiori chances.
Oltre a ciò il nome di De Paolo fu sostituito con quello di Earl Baldwin. il vero autore dei testi. Malgrado questi espedienti la striscia non andò avanti per molto ed ebbe fine 1131 gennaio 1953 lasciando a mezzo la storia in corso. E' un peccato che non sia durata di più, perché proprio nelle Ultime tavole il lavoro di Frazetta si era raffinato ulteriormente.
E' ammirevole il contrasto che si può osservare tra il lavoro di pennino nei vestiti dei personaggi e la fluidità
notevole dei corpi degli stessi, disegnati a matita.
In conclusione possiamo affermare che il disegno del nostro nell'anno di Johnny Comet andò evolvendosi continuamente, passando da una marcata definizione degli sfondi nei primi mesi, ad una più essenziale e spartana delineazione dei personaggi in seguito, fino ad approdare, verso la fine della strip , ad una padronanza e sicurezza di sé, segni tipici di uno stile che sarebbe stato conosciuto, negli anni a venire, come quello unico, tipico e inconfondibile di Frank Frazetta.

Fabrizio Frosali

Nessun commento:

Posta un commento